TRATTORIA

da Cesare al Casaletto

LE ORIGINI

L’avventura di Leonardo e Maria Pia alla Trattoria da Cesare inizia proprio nei giorni della nascita di Giulia, loro figlia, nella primavera del 2009.
Con l’approdo a via del Casaletto, Leonardo porta a compimento un viaggio nel mondo della ristorazione durato tutta una vita che, passando per relais stellati e grandi bottiglie in molti angoli d’Europa, ritorna a quella cucina tradizionale romana da cui tutto era iniziato.

Grazie all’apporto logistico di Maria Pia e il legame di continuità consolidato subito con la vecchia gestione, i nuovi proprietari convincono subito l’affezionata clientela del quartiere.
I giudizi positivi da riviste e guide non tardano ad arrivare e la fama del locale varca i confini monteverdini e si estende a tutta la popolazione romana, oltre che ai turisti più innamorati della capitale e della sua cucina.

LA STORIA

Nei primi anni ’50, Monteverde Nuovo prendeva forma.
Un tram, antenato dell’odierno numero 8, accompagnava le persone sino in cima. Piazza Donna Olimpia era uno dei teatri dei ‘Ragazzi di Vita’ di Pasolini, il fiorire di nuovi palazzi trasformava, giorno dopo giorno, la borgata in un quartiere.
Ed è proprio in quei primi anni ’50 che, in Via del Casaletto, Anna e Vittorio danno vita alla Trattoria della Palma.

Il figlio dei due ristoratori, Cesare, cresce tra i tavoli, mentre la madre si prodiga in cucina e il padre si occupa dell’accoglienza.
Nei primi anni ’60, il palazzo che ospita l’osteria viene rinnovato e la Palma assume le sembianze con cui oggi conosciamo il locale.
Negli anni ’70, Cesare prende le redini del locale, conferendogli il suo nome. Ancora oggi, dopo essere andato in pensione, siede spesso ai tavoli della trattoria.

Cesare, loro figlio, cresce proprio tra quei tavoli mentre sua madre si prodiga in cucina e il padre accoglie i clienti.

Nei primi anni ’60 il palazzo che ospita l’osteria viene riammodernato, e la Palma assume le sembianze con cui la possiamo vedere ai giorni nostri.

Cesare, che negli anni ’70 prende le redini del locale, gli conferisce il suo nome. Ancora oggi, dopo essere andato in pensione, lo si incontra ai tavoli della trattoria, a cena con i suoi amici gustando le specialità del locale.