Il menu della trattoria da Cesare abbraccia tutti i sapori che la cucina romana ha nel suo repertorio. Dalle polpette di bollito, i fiori di zucca con alici e mozzarella o i classici supplì tra gli antipasti fritti, ai tonnarelli e le fettuccine fatte in casa – così come gli gnocchi – all’amaticiana, al “cacio e pepe” o con il sugo di coda alla vaccinara. Spaghetti e rigatoni ben al dente per la carbonara, per i frutti di mare o per le alici, poi largo al profumo di menta della trippa alla romana, all’intenso sapore della coda alla vaccinara, al gusto più delicato degli involtini al sugo e, per chi ha ancora voglia di fritto, alle costolette d’abbacchio panate..
Prodotti senza nomi e cognomi come la moda oggi vorrebbe imporre, ma che, da sempre, costituiscono il cuore di una grande cucina romana.
Nei primi anni ’50, Monteverde Nuovo prendeva forma ogni giorno per un po’.
Un tram, antenato del numero 8 dei nostri giorni, accompagnava la gente sino in cima.
Piazza Donna Olimpia era uno dei teatri dei “Ragazzi di Vita” di Pasolini e i palazzi che fiorivano via via, rendevano quell’area sempre meno una borgata e sempre più un quartiere.
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